di Gian Luigi Ferretti
“Avete occupato il CGIE, adesso cosa ve ne fate?” dissi, parafrasando Pajetta, rivolto ai Consiglieri del PD che avevano fatto brutalmente valere la forza dei numeri per accaparrarsi, con l’aiuto di quelli che Lenin definiva “soliti idioti”, tutte le cariche dell’organismo per la prima volta nella sua storia. Precedentemente alla minoranza di centrodestra era stato garantito un purché minimo spazio un po’ per pudore e un po’ per intelligenza.
Solo da un grave stato confusionale si sarebbe potuto trarre la convinzione che il governo di centrodestra, la maggioranza parlamentare di centrodestra, avrebbero preso in seria considerazione la possibilità di aiutare una specie di sezione del PD a sopravvivere in maniera decente.
E così, a legge di bilancio approvata, il CGIE è ormai ridotto ad un lumicino sempre più vicino allo spegnimento.
E ora? Se ci fosse chi, per assurdo, ritenesse possibile l’uscita dell’intelligenza dal labirinto mentale in cui ha vagato finora, suggerirebbe che qualcuno degli occupanti si dimettesse per lasciare il posto a qualche esponente del centrodestra. No, non lo faranno. Anzi stanno trafficando per rafforzare l’occupazione.
Il Segretario generale Schiavone, ritenuto troppo moderato troppo tenero, troppo istituzionale da quel PD che alle elezioni gli aveva preferito l’oggetto misterioso Crisanti, ha problemi di salute. Ed ecco che sono partiti gli intrighi per la spartizione delle sue “spoglie”.
Non è tutto: Dottolo, lo storico Consigliere esponente di Migrantes, è andato in pensione e, cercando di forzare leggi e regolamenti, si sta tramando per scoparlo via per mettere al suo posto una persona più affidabile dal punto di vista piddino.